12 Ott OMAGGIO ALLA FEMMINILITÀ DELLA BELLE ÉPOQUE
L’ ELEGANZA DA SFOGLIARE. MODA, STILE E FRIVOLEZZE NELLE RIVISTE DELLA BELLE ÉPOQUE.
Il mito della Belle Époque, che ancora oggi ci appare come una stagione memorabile animata da un’incredibile euforia, è il riflesso del respiro europeo e del desiderio d’innovazione che hanno segnato fondamentali cambiamenti nella società, nel gusto, negli stili di vita e nella comunicazione.
Questo clima effervescente, ancora capace di coinvolgere pienamente il pubblico, rivive al MAGI’900 in una sezione della collezione permanente il cui allestimento accosta una grande varietà di immagini che celebrano la figura femminile, soggetto che fu senza dubbio tra i più amati e ricorrenti in tutte le arti visive negli anni di passaggio tra Ottocento e Novecento.
Bellissime e intriganti, oggetti del desiderio ma ormai proiettate verso l’emancipazione, le donne rappresentate nell’arte, nella decorazione, nell’editoria, nella moda e nella pubblicità di quel periodo furono, infatti, innumerevoli e i loro tratti, sospesi tra realtà e immaginario, sono ancora oggi riconoscibili come icone di uno stile ineguagliato.
L’esposizione è scandita da una ricca selezione di sculture, opere pittoriche, grafiche e editoriali che ricostruiscono una panoramica di respiro internazionale intorno ad alcuni capolavori molto noti, come il dipinto Il Cappellino azzurro del ferrarese Giovanni Boldini e le litografie del suo amico francese Paul Cèsar Helleu, o quasi del tutto inediti, come le tempere del centese Aroldo Bonzagni e di Lutz Ehrenberger, artista austriaco che ha continuato a interpretare lo spirito della Belle Époque anche nei decenni immediatamente successivi.
L’ampia disponibilità di straordinarie riviste illustrate consente di rinnovare periodicamente l’esposizione per proporre percorsi tematici particolari. Attualmente, cogliendo l’occasione della grande mostra Boldini e la moda al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, il filo conduttore è quello dell’eleganza, che non solo le riviste di moda, ma anche quelle satiriche e di costume, seppero interpretare e diffondere come mai prima di allora.
Le bacheche del museo offrono così un vero spettacolo di merletti, scarpette, bustini, eccentrici cappelli e abiti fantasiosi, una “sfilata di modelle di carta dall’incarnato d’avorio” immortalate da artisti e illustratori di gran classe, che interpretarono le rapide e incessanti trasformazioni del gusto. Elegantissime e leggiadre, sfrontate nell’indossare i primi pantaloni, maliziose in lingerie immacolate, ondeggianti nelle gonne a campana, altere sotto enormi cappelli piumati: le dame della Belle Époque, eterne e bellissime, escono dai manifesti, prendono vita tra le pagine di libri e riviste, ammiccano dalle copertine patinate.
Tra i tanti autori in mostra figurano Toulouse- Lautrec, Rezniceck, Cappiello mentre tra le pubblicazioni ricordiamo Le Sourire, Gil Blass, Le Frou Frou, La Vie Parisienne, Fantasio, L’Assiette au beurre, Le Rire, Jugend, Moderne Kunst, Lustige Blätter e le italiane Margherita, Cordelia, La Domenica del Corriere, L’illustrazione, La scena illustrata.
Da non perdere infine i fantastici disegni di costumi per i veglioni in maschera di Giuseppe Palanti , veri voli dell’immaginazione che ancora oggi invitano alla gioia del travestimento, e le dissacranti vignette satiriche che smascherano vizi e virtù delle signore chic, come quelle uscite dalla spregiudicata matita di Aldolphe-Léon Willette.