JOSÈ ORTEGA

Una straordinaria serie di mosaici realizzati tra il 1977 e il 1978 attesta un particolare momento della produzione di Josè Ortega, quando, a seguito dell’incontro con Giulio Bargellini, appassionato di mosaico e suo mecenate, l’artista volle sperimentare le possibilità di questa tecnica realizzando un’inedita serie di lavori in collaborazione con la Cooperativa Mosaicisti di Ravenna.

 

L’esperienza, rimasta unica nella storia del pittore spagnolo, era rivolta a verificare come una tecnica molto antica potesse coniugarsi con lo spirito espressivo contemporaneo. I mosaici affrontano soggetti allegorici e popolari, spesso legati al mondo contadino per cui l’artista ha avuto particolare attenzione, ed evidenziano l’utilizzo di materiali non preziosi, evitando le paste vitree o dorate della tradizione bizantina per prediligere materiali naturali come ciottoli di fiume e porfido, secondo una precisa scelta espressiva che si lega alla ricerca di severa solidità e alla memoria delle tecniche musive precristiane.

LA BIOGRAFIA

Josè Ortega (Arroba de los Montes, 1921 – Parigi, 1990) è nato in un piccolo villaggio castigliano, da cui si è trasferito a Madrid giovanissimo, per iniziare la sua attività artistica. Presto coinvolto dal movimento antifranchista, durante la Guerra Civile spagnola ha utilizzato la pittura per esprimere per le vie della città la sua solidarietà con le milizie popolari antinaziste; il suo impegno politico lo ha portato ad una condanna a dieci anni di carcere, di cui ne ha scontati cinque. Nel secondo dopoguerra ha iniziato a compiere numerosi viaggi di studio e lavoro a Parigi e in altri Paesi, senza mai abbandonare l’attività politica. Per la sua vita segnata dall’impegno civile e dall’esilio, ma anche da una vasta produzione nell’ambito della grafica, della ceramica e della pittura, ha ottenuto la medaglia d’oro in occasione del Convegno Internazionale dei Critici d’arte presieduto da Giulio Carlo Argan nel 1963. Ha esposto in importanti contesti internazionali.