Cesare Zavattini e la Collezione Minima 8×10

Universalmente noto tra i maggiori rappresentanti del cinema Neorealista, scrittore, commediografo e artista fuori dagli schemi, Cesare Zavattini (Luzzara, 1902-Roma, 1989) è stato anche un sensibile ed eclettico collezionista di opere d’arte.
Inventivo anche nell’interpretare il collezionismo, Zavattini ha infatti ideato un modo originale per raccogliere un numero molto elevato di opere di artisti contemporanei, con l’intento di potersene circondare sulle pareti della sua abitazione, sollecitando gli artisti a confrontarsi su tematiche che lui stesso spesso suggeriva. Le opere di questa Collezione – da lui definita “Minima” in quanto dovevano tutte rispettare le dimensioni di 8×10 centimetri – sembrano essere state oltre 2000.
L’idea dell’opera di formato molto piccolo si poneva dunque come una divertente sfida per ogni artista, spinto a mantenere la propria originalità nonostante un condizionamento così forte, ed era al contempo un modo per poter acquistare opere uniche ad un prezzo molto contenuto. La scelta della misura 8×10, cui la gran parte delle opere si attiene, potrebbe inoltre riferirsi al formato dei fotogrammi del cinema, al cui immaginario visivo Zavattini fu sempre legato.

 

Dopo la sua scomparsa, la storica Collezione minima 8×10 è stata smembrata e messa sul mercato. Fortunatamente un nucleo molto consistente della raccolta è ora esposto al MAGI’900, dove il visitatore si trova di fronte ad una sorta di unica grande opera: un’incredibile quadreria con centinaia di piccoli capolavori realizzati da vari autori, tra i quali figurano nomi notissimi e meno noti, ma tutti legati alla vita e alla memoria di Zavattini.
Proseguendo sulla traccia dell’idea originale, il corpus di opere di piccolo formato del Museo MAGI’900 è inoltre destinato ad arricchirsi costantemente, in quanto Giulio Bargellini ha scelto di invitare sempre nuovi artisti a proseguire nella tradizione di questa raccolta, per continuare a rendere omaggio ad un grande protagonista della cultura italiana, ricordandone l’arguzia, le intuizioni, l’amore per l’arte.

 

LA BIOGRAFIA

Cesare Zavattini (Luzzara, 1902 – Roma 1989), scrittore, giornalista, soggettista e sceneggiatore e pittore, è una delle figure più significative del ‘900, a cui si devono libri (Parliamo tanto di me, I poveri sono matti, Io sono il diavolo, Straparole) e film memorabili (Sciuscià, Ladri di biciclette, Miracolo a Milano, Umberto D.). Personalità poliedrica, vivace e molto attiva, è stato uno dei più originali promotori del cambiamento del cinema e della cultura italiana attraverso idee, progetti e iniziative di risonanza internazionale, la cui eredità è ancora estremamente attuale.