17 Set VIAGGIO DI RITORNO – DANIELE CESTARI
VIAGGIO DI RITORNO – DANIELE CESTARI
7 marzo – 12 aprile 2015
A cura di Valeria Tassinari
Nella personale Viaggio di ritorno, ideata appositamente per il MUSEO MAGI’900, Daniele Cestari interpreta il tema del viaggio, ricorrente nella sua ricerca, spostandolo in una dimensione per lui nuova.
Non più un’attenzione esclusiva per la metropoli – tra cemento e quartieri animati dalla gente – ma una calma deriva dalla città verso la provincia, in scenari che riportano l’artista alle sue radici, nelle campagne tra Ferrara e Bologna. Sono le stesse campagne di Galileo Cattabriga, pittore bondenese della prima metà del Novecento, e forse proprio gli stessi alberi e gli stessi orizzonti da lui rappresentati negli anni Venti e Trenta, quei paesaggi rarefatti della pianura di cui il trentenne Cestari ritrova ora la suggestione struggente.
Tra le opere esposte, infatti, alcuni paesaggi urbani contrasteranno con le campagne innevate e silenti della pianura padana, in un percorso emozionale catturato da una pittura figurativa e rapida, come nel reportage di un solitario ritorno a casa.
La mostra è curata da Valeria Tassinari e accompagnata da un testo di Lucio Scardino.
L’allestimento è ambientato nello spazio Open Box del museo, dedicato alla presentazione di nuovi progetti di artisti che si stanno affermando a livello internazionale.
Daniele Cestari – Nota biografica
Daniele Cestari (1983) si laurea in architettura nel 2009 per poi dedicarsi alla pittura.
E’ consapevole che la sua carriera di artista è strettamente legata ai suoi studi universitari di architettura, che ha portato a compimento con una tesi di laurea in progettazione urbanistica. In questo contesto egli ha sviluppato la predilezione per l’aspetto fisico della città e per il paesaggio urbano studiando pittura e fotografia.Vede la città come la macchina più complessa che l’uomo abbia mai costruito: l’identità di questo singolare congegno consiste nella manifestazione, apparentemente inconoscibile, delle creazioni architettoniche, senza mai dimenticare quella che è la presenza sottile e impercettibile dell’uomo. Le sue città si imbrattano dei segni e delle storie delle persone, e lui, da naufrago urbano, le riporta con lo stesso spirito d’osservazione di uno storico con lo sguardo d’artista.
Il percorso artistico che tiene unita la pittura, la fotografia e l’architettura lo porta a lavorare per gallerie straniere. Nel 2011 viene invitato al Padiglione regionale Emilia Romagna per la 54° BIENNALE DI VENEZIA. Nel 2014 ha partecipato a “Ritratti di Città – Urban sceneries” a cura di Flaminio Gualdoni a Villa Olmo, Como. Vive e lavora a Ferrara.